ARTE
2010 > 2015
"I recenti dipinti di Sebastiano Longaretti proiettano l’osservatore in una dimensione onirica, quasi freudiana, delineando immagini mentali dal risvolto conturbante.
Le sue nuove anatomie sono organi scarnificati, abbandonati da un corpo dove pure sono stati e di cui conservano pulsanti il calore. Sono cuori anonimi, nessun indizio ci racconta della loro storia passata, dei dolori o della solitudine, del troppo amore o dell’indifferenza che li ha lasciati giacere su poltrone magari importanti, oggetti di design divenuti culto oppure arredi comuni intrisi ancora di un proprio precedente vissuto.
Sono cuori ancora vitali, che si rianimano in un inquietante processo di trasformazione che li rende organismi del tutto a se stanti: le arterie si allungano, divengono tentacoli che si stendono nello spazio, avvolgendo e quasi impossessandosi dell’oggetto inanimato sul quale sono collocate.
Le nuove anatomie di Sebastiano Longaretti sono esseri mutanti dalla natura zoomorfa, sono meduse, ragni, aracnidi primordiali che dipanano tutt’intorno un’intricata ragnatela, crescendo e diramandosi continuamente. Anch’esse coinvolte dall’oscura metamorfosi, da luoghi rassicuranti e intimi, le poltrone divengono a un tratto degli scenari nuovi, misteriosi e indecifrabili, iconiche immagini mentali provenienti dal più profondo inconscio."
Claudia Fini
Curatrice a Fondazione Fotografia Modena
2008 > 2010